sabato 29 marzo 2008

Riflessioni di una nuova Compostatrice!!!

Buongiorno a tutti,
avrei voluto mettere le mie riflessioni sul blog.
Ho chiesto a Fabio (quello con gli occhi sbarrati nella foto) via e-mail, ma non ho avuto risposta.
Se sapete come fare trasferiamo lì quanto, per adesso, trascrivo di seguito ...

Ecco il posto dove sversare il nostro non-rifiuto.

La situazione dei rifiuti a Napoli ha raggiunto dei livelli inaccettabili,
Insieme ai rifiuti che crescono cresce la mia sensazione di insofferenza,
il mio desiderio di andare via, il mio senso di opposizione.
I secchi sono così colmi da non essere più riconoscibili sotto le montagne di spazzatura.
Mi chiedo a cosa serva continuare a fare la differenziata quando cerco i bidoni e... sono tutti bruciati!

Continuo a pensarci. E' assurdo: parlare dei rifiuti e rifiutare.

Ci rifletto e a all'improvviso comprendo: è necessario capovolgere la prospettiva.
Bisogna cambiare punto di vista, liberarsi dalla logica del rifiuto.
Si deve prendere in considerazione la prospettiva del non-rifiuto.
Come punto di arrivo e di partenza.

Mi torna alla mente la regola dei monaci buddhisti, di nutrirsi attraverso la pratica della questua e di prendere tutto ciò che gli veniva dato, senza rifiutare; di condividere con gli altri monaci e di mangiare solo ciò che gli serviva. Infatti il monaco non poteva trattenere nulla. Quindi, poiché dopo il mezzogiorno non si poteva più mangiare, tutto ciò che non era stato consumato veniva restituito alla terra o agli animali.
E' un insegnamento profondo. L'essere umano è considerato parte di un cerchio vitale: il cibo proviene dalla terra, viene lavorato, arriva all'uomo che ne consuma solo la "giusta misura" di cui ha bisogno e poi ritorna alla terra. Non è necessario conservare nulla per i momenti di crisi. Basta ogni giorno spendersi completamente.

Mentre rifletto, su questi argomenti, vengo a sapere del "giorno del rifiuto" ed entro in contatto con il Meetup 10.

Poi leggo della meetuppiera.
E' un luogo-oggetto che ha qualcosa di sacro!
E' il ribaltamento di prospettiva che aspettavo.
Ecco il posto dove sversare il nostro non-rifiuto.

Riusciamo ad organizzarci per il sabato di Pasqua. Si, dobbiamo andare tutti insieme: io mio marito ed il piccolo di 20 mesi. Deve vedere anche lui!
Ci aspetta Eduardo, attento e distratto, per condurci su, sotto ai pergolati bassi, fra gli alberi di agrumi, i cespugli di rosmarino. E' una breve passeggiata, il tempo ci è favorevole e dopo qualche minuto arriviamo.
La compostiera è bellissima, come tutti i luoghi mitici. Sversiamo, osserviamo dentro, facciamo qualche commento. Eduardo guarda la compostiera come fosse una bimba che deve crescere...
"sai - ci dice - l'organico deve arrivare fino qui" ed indica il bordo superiore della compostiera.
Si deve diffondere l'iniziativa ed avere pazienza, penso.
Infine, si torna indietro a scendere. Ma se ci si ferma un attimo a guardare si scorge un panorama curioso, quasi un ossimoro: un sottile lembo di terra che delicatamente poggia nel mare: l'isola di Nisida; alcuni tendoni bianchi: il Palapartenope e infine Fuorigrotta, vista dall'alto, dal silenzio e... dal profumo di terra bagnata."

Myoei

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